Se non avete mai letto le etichette nutrizionali dei cibi acquistati al supermercato, è arrivato il momento di iniziare a farlo. Strumento importante di informazione, le etichette nutrizionali da qualche anno devono per legge essere conformi a un preciso formato. Ma come mai tanto interesse per le etichette nutrizionali stampate sulle confezioni? Semplice, perché sono un importante alleato della salute a tavola.
L’elenco degli ingredienti, da solo, potrebbe infatti essere fuorviante. Esistono alcuni “espedienti”, assolutamente leciti, che i produttori utilizzano per far sembrare alcuni cibi più leggeri o sani di quanto in realtà non siano. Gli ingredienti devono essere elencati in ordine di quantità: il primo della lista sarà quello percentualmente più importante. Ma basterà utilizzare due fonti di grasso invece che una per poter mettere in fondo alla lista questi ingredienti.
Ciò non vuol dire che l’alimento contiene pochi grassi: è proprio l’etichetta nutrizionale che ci permette di avere la conferma. Essa infatti non mente: per 100 g di prodotto indica quanti grammi di grassi, proteine e carboidrati sono presenti. Ecco allora che un cibo che ci convince come ingredienti può rivelarsi molto ricco di grassi saturi, o troppo carico di zuccheri. Altro beneficio dell’etichetta nutrizionale: ci informa anche sul tipo di grassi o carboidrati presenti.
C’è grasso e grasso
Non tutti i grassi sono uguali, e non tutti vengono per nuocere: i grassi insaturi, ad esempio, svolgono tante funzioni benefiche per il nostro organismo. L’etichetta nutrizionale ci può informare riguardo al tipo di grassi contenuti nell’alimento: saturi, insaturi e loro tipologie, ovvero monoinsaturi, polinsaturi, colesterolo. Basterà dunque leggere le etichette per tenere sotto controllo la quantità totale di grassi saturi giornalmente consumata (non dovrebbe superare il 10% delle calorie totali).
Discorso simile va fatto per gli zuccheri: sappiamo tutti ormai come l’assunzione di zuccheri semplici debba essere tenuta sotto controllo (anche in questo caso, non oltre il 10% circa delle calorie totali). Le etichette nutrizionali più informative riportano la tipologia di carboidrati contenuta dall’alimento: zuccheri semplici, carboidrati complessi, amidi. Possono anche aiutare nello smascherare i “finti” prodotti senza zuccheri, dietetici solo sulla carta.
Quante volte abbiamo letto la dicitura “senza zucchero” stampata in maniera ben evidente su una confezione? Bene, con l’etichetta nutrizionale possiamo verificare se ciò è vero. Se sono presenti molti zuccheri semplici, il consiglio è quello di leggere attentamente la lista ingredienti: lo zucchero potrà anche essere assente, ma non mancheranno altre fonti di zuccheri semplici, quali i vari sciroppi di glucosio, fruttosio e simili.
Un valido aiuto per l’alimentazione
Ora che abbiamo visto come ci può aiutare a non farci ingannare dai claim pubblicitari, vediamo come l’etichetta può servirci per regolare alcune funzioni del nostro corpo. L’assunzione regolare di fibra, ad esempio, è un toccasana per l’organismo. Spesso ignoriamo che alimenti diversi da frutta e verdura possono essere buone fonti di fibra: eppure basta leggere l’etichetta nutrizionale di una confezione di pasta integrale per rendersene conto.
Stesso dicasi per le proteine: il glutine di frumento è una ottima fonte proteica, leggendo le etichette di pasta, pane confezionato, crackers e prodotti da forno vari potreste scoprire che apportano anch’essi la loro buona dose di proteine. Insomma, non è tutto oro quel che luccica ma informarsi bene può fare scoprire virtù nascoste di cibi che consumiamo da sempre e, forse, non conosciamo così bene come crediamo.