Obesità infantile: la prevenzione è la chiave

Un bambino su tre è sovrappeso. Fa effetto a leggerlo così, nudo e crudo, eppure questo dato è realistico ed è lo specchio di un problema che sta condizionando la società: l’obesità infantile. Se al tempo dei nostri nonni e genitori questa patologia era quasi sconosciuta, negli ultimi decenni ha assunto un’importanza tale da smuovere associazioni di medici pediatri e Ministero della Salute. Uniti per un obiettivo: la prevenzione.

Che prevenire sia meglio che curare è ormai assodato, ma il detto è quanto mai vero quando si parla di bambini piccoli e piccolissimi, i quali non possono esercitare il diritto di scelta: prevenire è allora un atto di amore necessario, per non condannarli a un futuro di obesità. Le cellule adipose, infatti, si formano principalmente in due momenti della nostra vita: la prima infanzia e l’adolescenza. Va dunque posta molta attenzione all’alimentazione fin dai primissimi mesi.

I miracoli dell’allattamento al seno

Tra i tanti e ormai noti benefici dell’allattamento al seno, ultimamente i ricercatori ne hanno scoperto uno importantissimo: prevenire il sovrappeso nei bambini. Pare infatti che i bambini allattati al seno fino almeno al sesto mese di vita vadano meno incontro al rischio di diventare obesi; innanzitutto perché la leptina, un ormone contenuto nel latte materno, li aiuta a regolare il metabolismo energetico.

In secondo luogo, e questa è una scoperta molto importante, un ruolo cruciale l’avrebbe il fatto che il bambino si abitua a una ampia varietà di sapori: il gusto del latte materno dipende infatti da ciò che mangia la mamma. Bambini meno schizzinosi saranno più propensi ad adottare un’alimentazione varia che include anche frutta e verdura, pesce, carni magre e legumi: la tanto decantata (giustamente) dieta mediterranea.

Ecco un altro importante fattore preventivo dell’obesità infantile: alimentarsi correttamente, in maniera varia ed equilibrata. Lo svezzamento deve puntare a ciò e non si dovrebbe cadere nella “trappola” degli zuccheri facili: gli stessi pediatri ormai sconsigliano l’abuso di succhi di frutta e tisane zuccherate nei biberon. Lo stesso biberon non dovrebbe essere usato oltre i due anni, sempre per evitare di assumere più zuccheri e calorie del necessario.

Alimentazione equilibrata e movimento fisico

Un comportamento corretto a tavola va di pari passo con un’attività fisica adeguata all’età. Lo sport in età infantile non è solo una fantastica valvola di sfogo bensì un efficace modo per prevenire e combattere il sovrappeso; l’ideale è abituare i bambini al movimento fisico sin da piccolissimi – esistono corsi di acquaticità dai 3 mesi di vita – in modo che una regolare attività fisica diventi negli anni abitudine.

E se il problema non si risolve così? Qualche dato può venirci in aiuto: il 95% dei casi di obesità infantile è dovuto a obesità primaria, ovvero dovuta quasi totalmente a un rapporto scorretto con il cibo. Solo nel restante 5% dei casi intervengono fattori genetici o endocrini. Come a dire: si può fare molto, in cura e in prevenzione. L’importante è farlo, offrendo al bambino la possibilità di una vita lunga e sana.

Un momento di relax casalingo: la maschera viso fai da te

Non c’è niente di meglio per rilassare corpo e mente di un bel trattamento di bellezza al viso, zona che molto spesso riflette lo stress della vita quotidiana con piccole rughe, pelle opaca e spenta, macchie.

Una maschera al viso e’ sicuramente un eccellente soluzione per dare alla pelle una sferzata di energia rinvigorente e regala attimi di puro relax a tutta la persona, sia a livello fisico che emotivo.

Ma è necessario prenotare lunghe e costose sedute dall’estetista per usufruire di questi benefici? Assolutamente no! La dispensa o frigorifero di qualsiasi cucina sicuramente hanno tutti i prodotti necessari per realizzare delle efficaci maschere viso “fai da te”.

Naturali, “sane”, ottime soluzioni per qualsiasi tipologia di problema, le maschere viso fai da te sono una valida alternativa al trattamento del centro estetico, e hanno molteplici vantaggi: sono molto economiche, sfruttano appieno i principi attivi dei prodotti utilizzati, sono naturali e assolutamente prive di contaminazioni chimiche o industriali.

Maschera viso fai da te: a ognuno la sua

La maschera viso e’ un ottimo trattamento da applicare ogni qualvolta la pelle abbia necessità di un’azione rinvigorente che la liberi da stress, disidratazione, colorito spento e molto altro. La pelle infatti, barriera naturale del corpo contro gli agenti patogeni esterni, risente in maniera profonda e immediata di interventi esterni che possono “disturbare” il suo equilibro e la sua naturale luminosità.

Stress, alimentazione scorretta, fumo, alcol, inquinamento, uso eccessivo di trucchi, saponi e profumi, possono creare dei disequilibri anche importanti alla cute che si manifestano immediatamente con un colorito spento, marcati segni di stanchezza, brufoli, rughe.

Prima di preparare una maschera viso in casa e’ quindi bene sapere su che tipo di necessità si deve intervenire, in modo da utilizzare gli ingredienti in maniera corretta ma soprattutto mirata al problema.

Un altro aspetto importante da considerare e’ conoscere la tipologia di pelle da trattare prima di applicare qualsiasi prodotto.
La pelle può essere secca, grassa, mista, poco elastica, a tendenza acneica.

Se da un lato e’ vero che le combinazioni di prodotti casalinghe sono davvero molteplici e possono intervenire su una vasta gamma di problematiche, e’ altrettanto importante conoscere le caratteristiche della propria pelle per realizzare un trattamento “ad hoc”, adeguato e idoneo, e ottimizzare così l’azione dei principi nutritivi dei prodotti utilizzati.

Utilizzare un prodotto poco consono ad una determinata tipologia di cute può rivelarsi dannoso e controproducente, oltre che non sortire nessun effetto o beneficio.

Maschera al viso: tre esempi di trattamenti fai da te

Le tre problematiche cutanee più diffuse sono causate da una pelle disidratata, da una cute grassa a tendenza acneica, e una pelle dal colorito spento/opaco.

Come comportarsi? Niente di più semplice: ogni problema ha la sua maschera fai da te pronta a intervenire!

Maschera Idratante

Se la pelle risente visibilmente di una mancanza di idratazione, un ottimo aiuto ci viene dato dalla frutta: pesche, banane e albicocche, molto ricche di zuccheri, intervengono sulla pelle disidratata con un’importante azione addolcente e idratante.

Sulla pelle perfettamente pulita – fattore chiave per poter usufruire appieno dei benefici dei prodotti applicati – applichiamo una “purea” di frutta precedentemente schiacciata, lasciamo in posa almeno 10 minuti e risciacquiamo con acqua tiepida. L’effetto e’ visibile quasi immediatamente così come la sensazione di freschezza che lascia la maschera.

Le maschere alla frutta hanno anche un effetto particolarmente rimineralizzante: e’ infatti noto che la frutta contiene importanti quantità di sali minerali: zinco, potassio, selenio, che vanno ad agire subito sulla cute, andando a penetrare fino agli strati più profondi.

Maschera detox

Inquinamento, stress, alimentazione scorretta, uso e abuso di fumo e alcol, lasciano la pelle in condizioni decisamente poco ottimali: spenta, sciupata e opaca.
Anche in questo caso, una maschera fai da te e’ vero e proprio toccasana per la cute “intossicata”.

Sono molte le combinazioni che aiutano a rigenerare in profondità la pelle e a detossinarla, regalandole luminosità e colore. Tra le più note, vanno sicuramente menzionate le maschere a base di albume d’uovo e succo di limone, e la maschera a base di cetriolo.

Entrambe le soluzioni purificano in maniera efficace la pelle, andando a rigenerare e “ripulire” in profondità ed aiutando ad eliminare le tossine che bloccano la microcircolazione e creano uni spiacevole “effetto opaco”.

Maschera antiacne

Pomodoro, argilla e limone sono i tre amici per eccellenza della pelle impura a tendenza acneica. Con un profondo effetto rigenerante e profondamente purificante, questi tre elementi – utilizzati separatamente – sono particolarmente efficaci in casi di pelle grasse e in presenza di brufoletti o punti neri.

E’ utile ribadire l’importanza di applicare i prodotti sulla pelle perfettamente pulita, di lasciar agire almeno 10 minuti e di risciacquare con acqua tiepida dopo l’applicazione.

Una volta terminato il trattamento si può applicare il proprio prodotto abituale da giorno o da notte che andrà ad agire in maniera ancora più efficace sulla pelle pulita, rigenerata e pronta ad assorbire un nuovo principio nutritivo.

Come pulire la cucina a fondo: non solo pulizia ma igiene e salute

La cucina e’ una delle stanze più delicate della casa se considerata in termini di pulizia e igiene. E’ l’area dove viene depositata la spesa che proviene da fuori casa, l’ambiente dove vengono preparati e – nella maggior parte dei casi – consumati i cibi con tutta la famiglia, e dove spesso passano i bambini alla ricerca di uno spuntino.

E’ quindi indubbio che sia necessario assicurare un livello di pulizia e di igiene impeccabile, per la salute propria e di tutta la famiglia.

Iniziare a pulire quello che si vede

E’ piuttosto ovvio ma è sempre bene sottolineare l’importanza di tenere sempre ben pulite le parti della cucina “visibili”: piani di lavoro, lavandino, scolapiatti e scolaposate, piani cottura, tavolo, sedie. Queste sono sicuramente le parti più scontate in termini di pulizia, quelle che vengono sicuramente passate più volte al giorno.

Ma ci sono “altre” parti visibili che spesso non vengono tenute nella dovuta considerazione e che possono diventare un ricettacolo di batteri e sporco se non pulite adeguatamente. Si parla di maniglie: porte, frigorifero e freezer, forno, scaffali e sportelli, insomma tutto ciò che si “afferra”. E’ bene igienizzare spesso anche queste aree perché sono sempre a contatto con le mani e quindi punti molto “delicati”.

I prodotti per pulire disponibili sono veramente infiniti: oggi il mercato propone una enorme varietà di detergenti, specializzati per qualsiasi parte della cucina e contenenti la più svariata tipologia di ingrediente. Naturalmente e’ bene limitare l’uso di candeggina e ammoniaca per le aree che andranno poi a diretto contatto col cibo mentre invece è opportuno utilizzare un igienizzante “importante” per le maniglie e tutto ciò che viene a contatto con le mani.

Si può anche prediligere i prodotti naturali: aceto, limone e bicarbonato, i rimedi “della nonna” ma sempre efficaci per una pulizia e igiene profonda.

E’ importante lavare fornelli, utensili e piani cottura e lavoro dopo ogni pasto o ogni preparazione/cottura: lasciare pentole, lavandino e piani di cottura sporchi può infatti portare insetti o formiche, incrostare accessori (pentole e fornelli) nonché lasciare uno spiacevole odore.

Continuare igienizzando quello che non si vede

L’interno di dispense, scaffali, frigorifero e freezer. Ma anche l’interno del forno, del forno a microonde, degli elettrodomestici, del piano cottura, della cappa.
Si è prima sottolineata l’importanza della pulizia quotidiana di tutte le parti che vengono utilizzate sempre.

Può invece risultare meno ovvio ma di fondamentale importanza ai fini di un’igiene profonda, pulire in maniera approfondita tutte quelle aree che non sono “sotto mano” ogni giorno ma necessitano di una rinfrescata periodica.

L’interno delle dispense può riempirsi di briciole, gli accessori elettrodomestici vanno smontati e puliti a fondo, l’interno di frigorifero, forno e freezer richiede un mantenimento frequente, anche se non quotidiano.

Proprio per evitare che i residui di cibo e briciole che, inevitabilmente, si depositano ovunque in cucina possano risultare dannosi, e’ bene igienizzare tutte le parti più nascoste della cucina periodicamente, affinché l’igiene sia completa e soprattutto, agisca a livello preventivo.

Un dato di fondamentale importanza prima di procedere e’ valutare bene quale prodotto e’ il più idoneo per la superficie e il materiale che si deve trattare: una cucina in legno avrà sicuramente bisogno di prodotti diversi da una in acciaio o in laminato o in marmo.
A ognuno il suo.

Ma ormai il mercato dei detergenti propone soluzioni ad hoc per tutte le superfici quindi si tratta solo di trovare il prodotto giusto per la pulizia più corretta.

Come dimagrire velocemente in un modo sano

Tirate la pancia in dentro, ma ancora non riuscite ad abbottonare quei jeans che l’anno scorso vi stavano quasi larghi. E la giacca nera comprata in saldo tira così tanto che non riuscite a muovere le braccia. O i vestiti si sono ristretti all’improvviso, oppure…

Diete fai da te? Non funzionano per tutti

Se vi guardate intorno, noterete che tutti (eccetto voi) sanno benissimo come perdere peso in fretta. Libri, riviste, tutorial su Web, persino il vicino di casa; chiunque propone diete dai risultati miracolosi, alle quali però è bene non affidarsi, soprattutto se i chili da perdere non sono pochi. Magari queste diete sono efficaci a breve termine, ma è facile riacquisire in fretta ogni grammo perso, se non si sa come evitarlo.

Ogni persona ingrassa per ragioni diverse, ed è bene valutarle nel dettaglio con un dietologo; il suo compito è quello di monitorare il vostro stato di salute generale, misurando la pressione, i livelli di colesterolo, di ferro e di zuccheri nel sangue, oltre che il peso e la percentuale di massa grassa.

Il sovrappeso è spesso causato da uno stile di vita scorretto, ma potrebbe essere dovuto a una condizione patologica, come la funzionalità tiroidea compromessa. Una volta esclusa questa possibilità, il medico prescriverà una regolare attività fisica, coadiuvata da una dieta personalizzata in base al proprio fisico.

Piccoli accorgimenti per dimagrire più in fretta

Il dimagrimento avviene quando si bruciano più calorie di quelle che si ingeriscono quotidianamente, pertanto è importante attenersi alle porzioni e agli alimenti consigliati senza sgarrare.

Solitamente i medici consigliano tre pasti principali e due o tre spuntini leggeri a base di cibi magri, come frutta, verdura e yogurt. Le portate principali devono essere leggere, ricche di vegetali, legumi e/o carni magre. I carboidrati possono restare nella dieta, a patto di consumare regolarmente pasta, cereali e farine integrali.

Per insaporire i propri piatti, sostituire il burro con l’olio extravergine d’oliva (in quantità moderate), ridurre il consumo di sale e prediligere le spezie. I metodi di cottura da preferire sono la bollitura e la cottura al vapore, in forno o alla griglia, a discapito della frittura.

Cibi pronti, dolci, insaccati, alcolici e bevande zuccherate vanno eliminati dalla dieta per non introdurre calorie inutili; tuttavia, è possibile fare un piccolo e sporadico strappo alla regola che può far bene all’umore.

L’unico liquido con cui si può abbondare è l’acqua, perché idratarsi correttamente è sempre importante, soprattutto se si pratica molta attività fisica.
Anche la psicologia aiuta

A volte, il cibo funge da consolazione per problemi di natura emotiva o psicologica. Per questo motivo, qualche piccolo trucco che inganni il cervello può essere d’aiuto nel proprio percorso. Una cosa apparentemente insignificante, come l’uso di piatti più piccoli del solito, può essere un incentivo a preparare delle porzioni più piccole. Anche fare la spesa a stomaco pieno può farvi evitare di infilare nel carrello tutti quegli alimenti ipercalorici di cui a digiuno avreste più voglia.

Pesarsi troppo spesso può generare ansia e demoralizzazione, soprattutto quando si è molto lontani dall’obiettivo finale. È meglio concentrarsi sui piccoli traguardi, tenendo a mente che una perdita di peso salutare richiede settimane, e non giorni. Meglio pesarsi solo in corrispondenza degli appuntamenti dal dietologo, oppure una volta a settimana alla stessa ora.

Capricci a tavola: cosa fare se il bambino non mangia

Da sempre in cima alla top 10 delle preoccupazioni di ogni mamma c’è la paura che il bimbo non mangi abbastanza. La pausa pranzo può trasformarsi in un incubo quando, malgrado ogni vostro sforzo di preparare un pranzo appetibile, il bambino continua puntualmente a rifiutare qualsiasi cosa gli si ponga di fronte.

Tranquille mamme, a tutto c’è una soluzione e a volte si tratta solo di avere un pò (o molta) pazienza e di mettere a punto alcuni trucchi.
Per aiutarvi, ecco alcuni consigli per quando il bambino non vuole mangiare.

Ricordarsi che è normale

Prima di tutto ricordarsi che i capricci per il cibo sono una fase normale che attraversa ogni bambino. Specialmente dai 2 ai 3 anni, quando inizia la fase dei “no”, vostro figlio sfrutterà ogni occasione per andarvi contro. Non solo solo capricci, ma è uno dei primi segnali di affermazione della propria identità, in contrasto a quella dei genitori. È importante quindi lasciare che questo momento passi con adeguata tranquillità.

Cercate di rendere il tempo del pasto un momento giocoso, lasciatelo sperimentare con le mani, non importa se ci sarà di più da pulire. Abbiate tanta pazienza, col tempo il bimbo crescerà e mangerà di più.

Se il bimbo invece è già più grande (4/6 anni) potete iniziare ad imporre più regole, come il fatto di non alzarsi da tavola finché non si ha finito di mangiare, ma sempre con tranquillità e cercando di mantenere comunque una bella atmosfera durante i pasti.

Non ingannare il bambino

È controproducente cercare di ingannare il bambino mescolando i sapori o nascondendogli degli ingredienti nella pappa. Se gli spinaci non gli piacciono non li mangerà, non importa se li nascondete in un chilo di carote. I bimbi sono sempre più furbi di quello che pensiamo, di sicuro se ne accorgerà e otterrete l’effetto contrario: non mangerà più neanche le carote.

Meglio quindi aspettare il momento giusto, riproporgli a distanza di tempo le pietanze da lui rifiutate e vedere come si comporta: non si sa mai che sia la volta buona!

Non promettere un premio e non minacciare castighi

Come detto prima, il pranzo e la cena devono essere bei momenti passati in famiglia, in un’atmosfera piacevole e rilassante. Se il bambino si sente a suo agio seduto a tavola con voi, allora mangerà più volentieri. Non trasformiamo dunque il pranzo in una lotta a colpi di: “se non mangi chiamo il lupo che ti venga a prendere” o “solo i bambini che mangiano tutto vanno a giocare”.

Il cibo non deve essere utilizzato come ricatto e non è giusto far sentire in colpa il bambino solo perché non mangia. Allo stesso modo è sbagliato promettere come premio dolci e caramelle se il bimbo mangia la verdura.

Ricordate che la prima regola è: dare l’esempio. Il genitore per primo deve mangiare in modo sano, così il bimbo imparerà (anche se non i suoi tempi) per imitazione.

Coinvolgere il bambino in cucina

Quando il bimbo è abbastanza grande coinvolgetelo nella preparazione dei pasti. Insegnategli a preparare piatti semplici come pizza, torte salate, muffin, biscotti. In questo modo imparerà a sperimentare con i diversi cibi e vorrà assaggiare molto di più.

Come effetto collaterale la cucina sarà senza dubbio un pò più sporca e probabile che le pietanze siano più bruttine, ma le avrete preparate insieme e questo, oltre che aiutare il bambino a mangiare, vi regalerà bellissimi ricordi di tempo condiviso.

Brutte abitudini e falsi miti alimentari che quasi tutti hanno

Fin dai banchi di scuola vi hanno insegnato che alcuni alimenti possono essere consumati quotidianamente, anche più volte al giorno, mentre altri vanno riservati alle occasioni speciali. La frutta fa bene, il sale e lo zucchero fanno male, sono meglio le bibite light. O forse no?

Nel caso si abbiano dei problemi seri riguardo la propria alimentazione è sempre bene rivolgersi a uno specialista, ma anche chi è normopeso e moderatamente attivo può commettere qualche errore in cucina.

I carboidrati? Non (tutti) fanno ingrassare

La dieta di un adulto dev’essere perlopiù basata sui carboidrati (sia complessi che semplici), che coprono il 45-60% circa delle calorie totali.

Spesso i carboidrati vengono erroneamente allontanati dalla dieta, nel timore che contribuiscano all’aumento di peso, ma ciò è vero solo in caso di carboidrati ad alto indice glicemico, come i dolci, che vanno effettivamente consumati con moderazione.

Al contrario, cereali integrali e legumi a basso indice glicemico mantengono stabili i livelli di insulina nel sangue e non fanno ingrassare.

Anche la frutta, a causa del suo indice glicemico elevato, va consumata regolarmente ma senza eccessi, perché oltre a fibre, vitamine e minerali, contiene anche una buona quantità di fruttosio. Via libera invece alla verdura, evitando però di preparare dei pasti principali a base di sola insalata, che da sola possiede ben pochi nutrienti.

Proteine e grassi sono macronutrienti necessari, ma spesso fraintesi; le proteine non sono solo “buone”, i grassi non sono solo “cattivi”. Un eccesso di proteine nella dieta può sovraccaricare i reni, e in generale è bene limitare il consumo di carne rossa.

Allo stesso tempo, un apporto troppo basso di grassi può essere controproducente; è giusto limitare i grassi saturi, ma i grassi insaturi contribuiscono a mantenere ottimali i livelli di colesterolo e la circolazione del sangue, come ad esempio gli omega-6 e gli omega-3.

Il sale è da sempre additato come nemico della salute: fa alzare la pressione e affatica i reni, ma solo se consumato in quantità eccessive; nel rispetto del limite di 5 grammi al giorno, il sodio contenuto nel sale, insieme al potassio, è necessario per il corretto funzionamento cellulare.

Non solo è importante quel che si mangia, ma anche quando: la colazione è un pasto importante che non andrebbe mai saltato, così come il pranzo e la cena; saltare i pasti non fa dimagrire, anzi. Inoltre, è consigliabile fare un paio di spuntini durante la giornata, stando però attenti a non mangiare fuori pasto per non alterare i ritmi della digestione.

Bibite gassate e alcolici? Meglio l’acqua

Bere acqua sufficiente a seconda dell’età e dell’attività fisica svolta è un traguardo che non tutti si ricordano di raggiungere quotidianamente, sebbene la scarsa idratazione possa comportare stanchezza, difficoltà di concentrazione e stitichezza.

Liquidi diversi dall’acqua, come bevande gassate o succhi di frutta, contengono un’alta percentuale di zucchero che contribuisce in maniera significativa all’apporto calorico quotidiano.

Passare alle bibite light nella speranza di non ingrassare non è una buona idea: al di là della presunta ipotesi che i dolcificanti contribuiscano a provocare il cancro, non ci sono evidenze scientifiche che provino la loro utilità nel controllo del peso.

Il consumo delle bevande zuccherate deve essere moderato, così come quello di alcolici. Bere vino durante i pasti è un’abitudine comune, ma il consumo quotidiano non dovrebbe superare il bicchiere per le donne e i due bicchieri per gli uomini.

Piccoli gesti per essere meno stressati e più belli

Lavoro, famiglia, faccende domestiche e relazioni interpersonali; sono tutti fattori che possono provocare una situazione di stress che incide sia sulla mente, sia sul fisico.

In generale, se i livelli di stress quotidiano sono troppo alti, si rischiano delle ripercussioni sulla salute più o meno gravi, che vanno dalla comparsa di acne tardiva ai disturbi di sonno e appetito.

C’è chi per rilassarsi gioca al computer, chi si dà all’attività fisica e chi al cioccolato; anche se si dispone di poco tempo, si può comunque inserire qualche piccola accortezza in grado di combattere lo stress anche nella beauty routine quotidiana.

Bagni caldi e massaggi facciali

Una doccia o un bagno caldo alla sera, con saponi e bagnoschiuma profumati, sono di grande aiuto per sciogliere i muscoli e scaricare le tensioni accumulate. Per dare alla detersione una marcia in più, è possibile usare delle bombe da doccia o da bagno.

Le bombe da doccia sono delle sfere di bicarbonato contenenti oli idratanti e profumati, da passare direttamente sulla pelle; le bombe da bagno sono molto simili nella composizione, ma vanno sciolte dentro la vasca. Molte contengono coloranti e brillantini che donano al bagno una nota di divertimento aggiuntivo.

Quando i pori della pelle sono aperti a causa del calore e del vapore, è il momento ideale per applicare una maschera sul viso, magari da tenere in posa mentre si beve una tisana.

Esistono molte maschere già pronte, ma si possono preparare in casa con vari ingredienti, in base al proprio tipo di pelle. Lo yogurt è un buon ingrediente di partenza, così come il miele e l’argilla. L’argilla, a seconda del tipo, è adatta anche per creare maschere per il corpo e per i capelli.

Dopo la maschera, è una buona idea applicare una crema idratante o un siero. Per farlo in modo più efficace e rilassante, bisogna usare il rullo di giada, uno strumento per massaggiare il viso provvisto di un’impugnatura rigida e di un’estremità mobile, in grado di scorrere sulla pelle. Il rullo può essere usato sia caldo, sia freddo di frigo, a seconda delle preferenze o della stagione.

La riflessologia plantare, una forma di medicina alternativa, sostiene che massaggiare la pianta dei piedi porti dei benefici in tutto il corpo.

Che vi si creda o meno, un massaggio ai piedi o un pediluvio possono portare sollievo ai piedi, soprattutto dopo una giornata sui tacchi. L’acqua dev’essere fredda per stimolare la circolazione, magari addizionata con del sale grosso, oppure calda, con l’aggiunta di bicarbonato per favorire il rilassamento.

Oli essenziali e profumi

L’aromaterapia non è una scienza medica, ma fermarsi un attimo per annusare un buon profumo può aiutare a dare una nota positiva alla giornata.

L’olio essenziale di lavanda dona calma e favorisce il sonno; qualche goccia versata sul cuscino o tra le coperte aiuta ad addormentarsi meglio. Per calmare l’ansia e il nervosismo, sono consigliati anche vaniglia e vetiver, mentre per ritrovare il buon umore sono più indicati limone e bergamotto.

È possibile mischiare gli oli essenziali agli oli per massaggi o alle creme; in questo modo si combina l’effetto rilassante del massaggio a quello dell’olio essenziale scelto.

In alternativa, possono essere aggiunti alle maschere, all’acqua del bagno o al pediluvio. Se non si dispone di un olio essenziale, anche massaggiare la pelle con una crema aromatizzata può essere benefico.

Come eliminare la plastica a casa e sostituirla rispettando l’ambiente

Siete in coda davanti alla cassa del supermercato. Il carrello del signore davanti a voi sta quasi traboccando.

“Le servono dei sacchetti?” chiede il commesso.
“Sì, almeno quattro!” risponde l’uomo.

Lanciate un’occhiata al vostro cestino: sei bottiglie d’acqua, quattro mele confezionate, rasoio usa e getta, sapone liquido e assorbenti. Cedete il posto alla signora alle vostre spalle e tornate a fare un giro tra gli scaffali. Forse potete farla meglio questa spesa.

Oggetti indispensabili e plastica: le alternative

Nonostante la raccolta differenziata e le leggi per limitarne l’uso, la plastica non correttamente smaltita provoca un inquinamento persistente che interessa sia la terra, sia l’acqua.

Vetro, legno, metallo e fibre tessili sono tutti materiali in grado di sostituire la plastica; una menzione speciale va al bambù, una pianta che cresce molto velocemente e i cui derivati sono completamente riciclabili e compostabili.

Il bambù è naturalmente robusto, resistente all’umidità e antibatterico, perciò può essere impiegato per creare stoffe e oggetti destinati al contatto con la pelle o con il cibo.

Per quanto non sia possibile evitare completamente la plastica, se ne può limitare il suo consumo cambiando il modo di fare la spesa, a partire dai sacchetti in cui riporre gli acquisti: al posto di quelli usa e getta forniti dal supermercato, è meglio portarsi da casa delle buste di tela naturale riutilizzabili.

Inoltre, è bene evitare di acquistare piatti, bicchieri e posate di plastica, ma anche cannucce e bottiglie d’acqua, preferendo le cannucce riutilizzabili e le bevande nelle bottiglie di vetro.

Per coloro che bevono l’acqua del rubinetto, anziché quella imbottigliata, le bottiglie di metallo sono un’idea pratica e igienica.

Gli imballaggi di plastica sono molto usati per la conservazione del cibo, soprattutto nei supermercati; eppure, una valida alternativa naturale sono gli involucri di cera d’api e tessuto di cotone, lavabili e riutilizzabili, oppure i sacchetti di carta.

Plastica e igiene personale

Parecchi prodotti per l’igiene personale contengono plastica, al loro interno oppure nel packaging, come assorbenti e tamponi, spesso confezionati singolarmente e dotati di adesivi e applicatori di plastica.

Esistono molte alternative ecologiche al loro utilizzo, tra cui la coppetta mestruale, gli assorbenti lavabili di stoffa, le mutandine assorbenti oppure, più semplicemente, gli assorbenti e i tamponi organici, che non contengono plastica e sono completamente biodegradabili nel giro di qualche settimana.

Discorso analogo per i pannolini: al posto di quelli tradizionali, è possibile usare i modelli di stoffa oppure quelli compostabili.

Anche rasoi, spazzolini da denti, spazzole e dischetti struccanti possono essere sostituiti con le loro versioni senza plastica. Il rasoio di sicurezza, dotato di un manico di legno o metallo, dura parecchi anni e permette di sostituire le lamette periodicamente.

Le spazzole e gli spazzolini realizzati in legno mantengono le stesse funzionalità, ma possono essere riciclati interamente alla fine del loro ciclo vitale. I dischetti struccanti riutilizzabili, di fibra naturale e microfibra, possono essere lavati e riutilizzati per anni.

Molti cosmetici per l’igiene personale vengono venduti in contenitori di plastica; non molti sanno che shampoo e balsamo non esistono solo in forma liquida, ma anche solida, così come il bagnoschiuma, che può essere sostituito da una saponetta.

Esistono persino dentifrici in pastiglie, da sciogliere in bocca con acqua. Anche i detersivi, solitamente venduti in confezioni di plastica, possono essere acquistati in polvere dentro scatole di cartone oppure acquistati liquidi alla spina, riutilizzando lo stesso flacone.

Come evitare di esagerare con il cibo stando a casa

Il film che avete guardato per le ultime due ore è finito, ma avete ancora un paio di serie televisive da recuperare.

Il sacchetto di patatine di fianco a voi ormai contiene soltanto briciole; vi alzate dal divano, avvolti nella vestaglia, e infilate i piedi nelle pantofole.

Vi trascinate in cucina e aprite il frigorifero; è rimasto un po’ di quel tiramisù che avete fatto ieri sera…

Lo sport aiuta sempre

Quando si passa molto tempo in casa può capitare di ritrovarsi improvvisamente con troppo tempo libero a cui non si è abituati, soprattutto se solitamente si ha una vita molto attiva.

Prima che i tragitti letto-cucina, cucina-divano e divano-letto prendano il sopravvento, è meglio stabilire una routine che preveda una dieta sana e una moderata attività fisica; magari non sarà una routine rigorosa come quella che vi imporreste fuori dalle mura domestiche, ma è comunque un inizio.

Se avete a vostra disposizione cyclette, tapis roulant, attrezzi ginnici e tappetini, conviene utilizzarli regolarmente, in modo che il metabolismo non inizi a rallentare.

Anche gli esercizi a corpo libero sono una buona soluzione, soprattutto grazie ai video tutorial disponibili sul Web che mostrano nel dettaglio i modi migliori per allenarsi in casa. Se proprio non ce la fate a seguire un allenamento regolare, ricordate che persino pulire la casa è una forma di ginnastica.

In generale, si deve tenere a mente che, diminuendo il consumo calorico quotidiano, è bene diminuire anche l’apporto energetico, magari evitando i condimenti troppo calorici, gli affettati e i dolci industriali.

Carboidrati tra un pasto e l’altro? Meglio i vegetali

Disporre di più tempo libero dà la possibilità di cucinare i propri pasti anziché comprare cibo già pronto o surgelato, che spesso contiene più sale e conservanti.

Magari per noia, per sfogare l’ansia, o per semplice diletto, si potrebbe sentire il bisogno di preparare il proprio comfort food preferito, come la torta al cioccolato o la focaccia di cui avevate messo da parte la ricetta mesi fa.

La voglia di mangiare carboidrati è molto comune, soprattutto quelli semplici (come i dolci) che, con il loro alto indice glicemico, provocano un innalzamento degli zuccheri nel sangue.

Una volta che il picco si sarà abbassato, il corpo inizierà a chiedere altri carboidrati, innescando un circolo vizioso che può essere comunque spezzato con dei pasti bilanciati.

Non è sbagliato concedersi un buon piatto di pasta o un dolce ogni tanto, ma non bisogna scordarsi di includere nella dieta quotidiana anche legumi, frutta e verdura di stagione.

In questo modo si aumenta l’apporto di vitamine e sali minerali, importanti per mantenere alto il sistema immunitario.

Se la fame tra un pasto e l’altro si fa sentire, i centrifugati freschi di frutta o verdura sono un’ottima soluzione per metterla a tacere. Anche le tisane di spezie, come lo zenzero e la curcuma, sono degli spuntini sani e leggeri.

Durante i pasti, meglio limitare il consumo di alcolici per non introdurre calorie inutili; nel resto del giorno, via libera all’acqua.

Quando avete voglia di sgranocchiare qualcosa davanti al televisore, i pop corn fatti in casa, in padella, con poco olio vegetale, possono essere una buona scelta.

I pop corn hanno una bassissima percentuale di lipidi e se vengono consumati senza condimenti grassi (come cioccolato o burro fuso) sono adatti anche a chi segue un regime alimentare ipocalorico.

Tonificare il corpo: ecco alcuni consigli per raggiungere l’obiettivo

Avere un corpo tonico e in forma e’ ormai un obiettivo sempre più diffuso che va al di là del periodo pre-estivo, ossia del classico momento che precede la “prova costume”.

Sempre più persone infatti dedicano ampio spazio alla cura e al benessere del fisico durante tutto l’anno, con lo scopo di tonificare il corpo e sentirsi belli e in salute.

L’importanza e l’attualità di questo comportamento è confermata dalla molteplicità di corsi di tonificazione che ormai propone ogni palestra.

Attività sempre più specifiche e mirate che hanno come intento quello di lavorare sia le singole parti del corpo (gambe addominali glutei, braccia) che il fisico nel suo insieme (total body, functional e interval training).

Ma la palestra, da sola, e’ sufficiente per ottenere un’adeguata tonificazione del corpo?

Sicuramente un allenamento ben strutturato e’ fondamentale e va praticato con costanza e assiduità. Ma ci sono anche altri comportamenti e accorgimenti che spesso non vengono considerati e che invece giocano un ruolo rilevante nel processo della tonificazione.

Tonificare il fisico in maniera efficace: non solo in palestra

Tonificare il corpo e’ importante per proteggere e sostenere le articolazioni e per migliorare alcune funzioni metaboliche.

Metabolismo e muscoli sono infatti strettamente interconnessi: la salute e funzionalità del primo sono sicuramente più alti in un fisico tonico e in forma ma nello stesso tempo la perdita di massa muscolare può essere causata da alcune disfunzioni metaboliche.

Ecco che allora lo stile di vita nel suo complesso diventa determinante per avere una muscolatura più tonica, e spesso si rende necessario migliorare le proprie abitudini generali per migliorare la propria forma fisica.

Alimentazione: quando la tonificazione del corpo inizia a tavola

Un programma di allenamento ben strutturato non può non contemplare una dieta adeguata e calibrata che vada a lavorare sul benessere dei muscoli e del fisico più in generale.

Un aspetto che forse non riceve la dovuta attenzione e considerazione e’ che i muscoli sono una importante riserva di acqua e quando non si ha l’abitudine di bere abbastanza sono i primi a perdere massa.

E’ quindi fondamentale idratarsi adeguatamente, almeno 1,5 litri di acqua al giorno, se si vuole mantenere alto il tono dei muscoli.
E’ altrettanto importante consumare una buona quantità di frutta e verdura, preferibilmente fresche e di stagione, in quanto alimenti ricchi di acqua.

Non meno importante e’ un’alimentazione appropriata e sana, attenta a ridurre l’uso di sale, pane bianco, zuccheri raffinati, cibi precotti, insaccati.

Privilegiare fibre e proteine e – e’ ovvio ma sempre bene ricordarlo – astenersi dal consumare fast food, cibo molto ricco di sale e grassi.

Sonno e stress: i nemici di un corpo sano e tonico

L’alimentazione e’ un’alleata fondamentale per il benessere del corpo e non va mai sottovalutata.

Ma anche lo stress e il sonno possono influenzare in maniera importante il tono muscolare. E’ bene risposare adeguatamente – almeno 8 ore per notte – affinché l’organismo dia il proprio massimo.

Ed e’ altrettanto importante ridurre i livelli di stress: sempre più studi rivelano infatti che un livello di stress cronico provoca il catabolismo della massa magra, processo che comporta una significativa riduzione della massa magra, sia in termini di efficienza che di quantità.

Pronti per l’allenamento quindi – attività cardio e tonificazione, ben calibrate e sempre sotto il controllo di trainer esperti – ma anche pronti a rivedere il proprio stile di vita.

Il risultato sarà sorprendente sia in termini fisici che psico emotivi: in un corpo sano e tonico infatti non può che dimorare un mente sana e serena.

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto