Le fragranze giuste per un ambiente sereno

L’olfatto è uno dei sensi che associamo di più alle emozioni. Basta un leggero profumo di pino per ritrovarci nella serenità di un bosco di montagna, una fragranza di rosa può ricordarci momenti romantici, mentre un odore particolarmente intenso può scatenare nella nostra mente brutti ricordi.

Come sostengono infatti i principi dell’aromaterapia, ogni odore, dal più forte al più delicato, è in grado di suscitare in noi ricordi ed emozioni e avere un forte impatto sul nostro stato emotivo.

È per questo che scegliere i profumi giusti per la nostra casa si rivela un passo importante per la salute e il benessere di tutta la famiglia. Tutti noi infatti vogliamo che la casa sia il nostro rifugio sicuro, in cui abbandonare lo stress di una giornata di lavoro e lasciarci andare a bei momenti insieme ai nostri cari.

L’aromaterapia utilizza la diffusione nell’ambiente (tramite vaporizzazione o spray) di oli essenziali puri che, al contrario dei profumi, non contengono alcool e non hanno quindi effetti collaterali sulla nostra salute.

Naturalmente le essenze non hanno lo stesso effetto su tutte le persone, ma ci sono delle fragranze per ambiente che hanno dimostrato di provocare particolari reazioni nella mente umana. Vediamo quali sono e come utilizzarle in casa:

Fragranze calmanti

Fra i profumi particolarmente adatti al rilassamento, troviamo lavanda, arancio, incenso, gelsomino e camomilla. L’olio essenziale di lavanda, ad esempio, è versatile in molti usi: da vaporizzare in camera da letto o da inalare durante una sessione di meditazione.

Altro utilizzo frequente è spargere alcune gocce di olio puro sui cuscini prima di coricarsi, in questo modo il profumo di lavanda vi guiderà velocemente verso un sonno profondo e rilassato.

Oltre a profumare piacevolmente l’ambiente questi oli essenziali hanno anche varie proprietà benefiche. La camomilla è particolarmente adatta a sfiammare la pelle, e l’incenso, unito ad un olio da massaggio e cosparso sull’addome, aiuta a calmare i dolori mestruali.

Fragranze antidepressive

Capita a tutti di avere una giornataccia ogni tanto, fortunatamente ci sono fragranze che ci aiutano a superare i momenti tristi, grazie alla loro capacità di risollevare l’umore e rigenerare la nostra mente.

Alcune di queste sono: arancio dolce, basilico, cannella, limone, rosmarino, ylang-ylang. Da spruzzare all’entrata dell’abitazione, per ritrovare la vostra isola di pace appena entrati in casa.

Fragranze concilianti il sonno

Se avete problemi ad addormentarvi, vaporizzate nella stanza da letto qualche goccia di melissa un’ora prima di andare a dormire. Questa pianta, grazie alle sue proprietà sedative, aiuta a ridurre lo stress e a distendere i nervi.

Altri alleati per un buon riposo sono gli oli essenziali di lavanda, come detto prima, e di rosa.

Fragranze energizzanti

Limone e agrumi vari (arancia, cedro e pompelmo) sono perfetti per profumare la casa d’estate e per regalarvi quel pizzico di energia in più per affrontare la giornata. Il loro aroma fresco e leggermente pungente stuzzicherà i vostri sensi e vi regalerà una ritrovata vitalità.

Mescolare fragranze

Naturalmente gli oli essenziali si possono anche mescolare fra loro per ottenere la fragranza più adatta a noi e personalizzare ancora di più il profumo di casa nostra, in modo che sia unico e indimenticabile. Da provare ad esempio rosmarino e lavanda o vaniglia e cannella.

Come pulire la cucina a fondo: non solo pulizia ma igiene e salute

La cucina e’ una delle stanze più delicate della casa se considerata in termini di pulizia e igiene. E’ l’area dove viene depositata la spesa che proviene da fuori casa, l’ambiente dove vengono preparati e – nella maggior parte dei casi – consumati i cibi con tutta la famiglia, e dove spesso passano i bambini alla ricerca di uno spuntino.

E’ quindi indubbio che sia necessario assicurare un livello di pulizia e di igiene impeccabile, per la salute propria e di tutta la famiglia.

Iniziare a pulire quello che si vede

E’ piuttosto ovvio ma è sempre bene sottolineare l’importanza di tenere sempre ben pulite le parti della cucina “visibili”: piani di lavoro, lavandino, scolapiatti e scolaposate, piani cottura, tavolo, sedie. Queste sono sicuramente le parti più scontate in termini di pulizia, quelle che vengono sicuramente passate più volte al giorno.

Ma ci sono “altre” parti visibili che spesso non vengono tenute nella dovuta considerazione e che possono diventare un ricettacolo di batteri e sporco se non pulite adeguatamente. Si parla di maniglie: porte, frigorifero e freezer, forno, scaffali e sportelli, insomma tutto ciò che si “afferra”. E’ bene igienizzare spesso anche queste aree perché sono sempre a contatto con le mani e quindi punti molto “delicati”.

I prodotti per pulire disponibili sono veramente infiniti: oggi il mercato propone una enorme varietà di detergenti, specializzati per qualsiasi parte della cucina e contenenti la più svariata tipologia di ingrediente. Naturalmente e’ bene limitare l’uso di candeggina e ammoniaca per le aree che andranno poi a diretto contatto col cibo mentre invece è opportuno utilizzare un igienizzante “importante” per le maniglie e tutto ciò che viene a contatto con le mani.

Si può anche prediligere i prodotti naturali: aceto, limone e bicarbonato, i rimedi “della nonna” ma sempre efficaci per una pulizia e igiene profonda.

E’ importante lavare fornelli, utensili e piani cottura e lavoro dopo ogni pasto o ogni preparazione/cottura: lasciare pentole, lavandino e piani di cottura sporchi può infatti portare insetti o formiche, incrostare accessori (pentole e fornelli) nonché lasciare uno spiacevole odore.

Continuare igienizzando quello che non si vede

L’interno di dispense, scaffali, frigorifero e freezer. Ma anche l’interno del forno, del forno a microonde, degli elettrodomestici, del piano cottura, della cappa.
Si è prima sottolineata l’importanza della pulizia quotidiana di tutte le parti che vengono utilizzate sempre.

Può invece risultare meno ovvio ma di fondamentale importanza ai fini di un’igiene profonda, pulire in maniera approfondita tutte quelle aree che non sono “sotto mano” ogni giorno ma necessitano di una rinfrescata periodica.

L’interno delle dispense può riempirsi di briciole, gli accessori elettrodomestici vanno smontati e puliti a fondo, l’interno di frigorifero, forno e freezer richiede un mantenimento frequente, anche se non quotidiano.

Proprio per evitare che i residui di cibo e briciole che, inevitabilmente, si depositano ovunque in cucina possano risultare dannosi, e’ bene igienizzare tutte le parti più nascoste della cucina periodicamente, affinché l’igiene sia completa e soprattutto, agisca a livello preventivo.

Un dato di fondamentale importanza prima di procedere e’ valutare bene quale prodotto e’ il più idoneo per la superficie e il materiale che si deve trattare: una cucina in legno avrà sicuramente bisogno di prodotti diversi da una in acciaio o in laminato o in marmo.
A ognuno il suo.

Ma ormai il mercato dei detergenti propone soluzioni ad hoc per tutte le superfici quindi si tratta solo di trovare il prodotto giusto per la pulizia più corretta.

Come eliminare la plastica a casa e sostituirla rispettando l’ambiente

Siete in coda davanti alla cassa del supermercato. Il carrello del signore davanti a voi sta quasi traboccando.

“Le servono dei sacchetti?” chiede il commesso.
“Sì, almeno quattro!” risponde l’uomo.

Lanciate un’occhiata al vostro cestino: sei bottiglie d’acqua, quattro mele confezionate, rasoio usa e getta, sapone liquido e assorbenti. Cedete il posto alla signora alle vostre spalle e tornate a fare un giro tra gli scaffali. Forse potete farla meglio questa spesa.

Oggetti indispensabili e plastica: le alternative

Nonostante la raccolta differenziata e le leggi per limitarne l’uso, la plastica non correttamente smaltita provoca un inquinamento persistente che interessa sia la terra, sia l’acqua.

Vetro, legno, metallo e fibre tessili sono tutti materiali in grado di sostituire la plastica; una menzione speciale va al bambù, una pianta che cresce molto velocemente e i cui derivati sono completamente riciclabili e compostabili.

Il bambù è naturalmente robusto, resistente all’umidità e antibatterico, perciò può essere impiegato per creare stoffe e oggetti destinati al contatto con la pelle o con il cibo.

Per quanto non sia possibile evitare completamente la plastica, se ne può limitare il suo consumo cambiando il modo di fare la spesa, a partire dai sacchetti in cui riporre gli acquisti: al posto di quelli usa e getta forniti dal supermercato, è meglio portarsi da casa delle buste di tela naturale riutilizzabili.

Inoltre, è bene evitare di acquistare piatti, bicchieri e posate di plastica, ma anche cannucce e bottiglie d’acqua, preferendo le cannucce riutilizzabili e le bevande nelle bottiglie di vetro.

Per coloro che bevono l’acqua del rubinetto, anziché quella imbottigliata, le bottiglie di metallo sono un’idea pratica e igienica.

Gli imballaggi di plastica sono molto usati per la conservazione del cibo, soprattutto nei supermercati; eppure, una valida alternativa naturale sono gli involucri di cera d’api e tessuto di cotone, lavabili e riutilizzabili, oppure i sacchetti di carta.

Plastica e igiene personale

Parecchi prodotti per l’igiene personale contengono plastica, al loro interno oppure nel packaging, come assorbenti e tamponi, spesso confezionati singolarmente e dotati di adesivi e applicatori di plastica.

Esistono molte alternative ecologiche al loro utilizzo, tra cui la coppetta mestruale, gli assorbenti lavabili di stoffa, le mutandine assorbenti oppure, più semplicemente, gli assorbenti e i tamponi organici, che non contengono plastica e sono completamente biodegradabili nel giro di qualche settimana.

Discorso analogo per i pannolini: al posto di quelli tradizionali, è possibile usare i modelli di stoffa oppure quelli compostabili.

Anche rasoi, spazzolini da denti, spazzole e dischetti struccanti possono essere sostituiti con le loro versioni senza plastica. Il rasoio di sicurezza, dotato di un manico di legno o metallo, dura parecchi anni e permette di sostituire le lamette periodicamente.

Le spazzole e gli spazzolini realizzati in legno mantengono le stesse funzionalità, ma possono essere riciclati interamente alla fine del loro ciclo vitale. I dischetti struccanti riutilizzabili, di fibra naturale e microfibra, possono essere lavati e riutilizzati per anni.

Molti cosmetici per l’igiene personale vengono venduti in contenitori di plastica; non molti sanno che shampoo e balsamo non esistono solo in forma liquida, ma anche solida, così come il bagnoschiuma, che può essere sostituito da una saponetta.

Esistono persino dentifrici in pastiglie, da sciogliere in bocca con acqua. Anche i detersivi, solitamente venduti in confezioni di plastica, possono essere acquistati in polvere dentro scatole di cartone oppure acquistati liquidi alla spina, riutilizzando lo stesso flacone.

Rimedi che funzionano per l’umidità in casa

Spostate il letto per passare l’aspirapolvere e vi accorgete che il muro dietro la testata è costellato di macchioline verdastre. Toccate l’intonaco con le dita; freddo e bagnato. Ecco perché da un po’ soffrivate spesso di mal di schiena…

Quando l’umidità è poca

È importante che i muri domestici rimangano sempre asciutti; se sono troppo umidi, possono causare dolori articolari e favorire la crescita di muffe, che a lungo andare rischiano di provocare allergie e problemi respiratori.

La maggior parte dei rimedi casalinghi per combattere l’umidità funziona solo se l’entità del problema è minima, per esempio durante i mesi freddi, quando si aprono malvolentieri le finestre e piove molto.

La prima cosa da fare è arieggiare bene la casa tutti i giorni, in particolare al mattino (per eliminare la condensa notturna) e nei caldi giorni di sole.

Le finestre vanno aperte anche dopo il bagno e la doccia, per disperdere il vapore acqueo che si accumula sui vetri e sugli specchi. Se i bagni non dispongono di finestre, è bene installare al loro interno un piccolo aspiratore.

Anche in cucina bisogna aver cura di azionare sempre la ventola, soprattutto quando si trascorre parecchio tempo ai fornelli e c’è molto vapore nell’aria.

Piazzare dei contenitori pieni di sale grosso o bicarbonato di sodio nelle stanze più umide può aiutare ad assorbire l’umidità in eccesso; inoltre, è bene non piazzare mobili molto ingombranti a ridosso dei muri esterni o delle finestre, soprattutto se sono già presenti macchie di umido che, una volta coperte, non riuscirebbero ad asciugare.

Molti credono che le piante da appartamento, coi loro vasi e sottovasi pieni d’acqua, possano peggiorare il problema dell’umidità; stessa cosa per i panni bagnati messi ad asciugare in casa. In realtà, né piante né bucato sono in grado di rilasciare abbastanza vapore da causare problemi in un’abitazione in cui le pareti sono tendenzialmente asciutte.

Igrometro e deumidificatore

L’igrometro è un piccolo strumento in grado di indicare la percentuale di umidità all’interno delle mura domestiche. Solitamente è molto economico ed è utile per controllare se gli accorgimenti contro l’umidità stanno avendo effetto oppure no.

Se vi rendete conto che i rimedi casalinghi non sono efficaci, acquistare un deumidificatore può essere una buona soluzione, soprattutto se abitate vicino al mare o nei pressi di un corso d’acqua.

Ne esistono vari modelli in commercio, con prezzi e dimensioni variabili in base al proprio budget e alle proprie esigenze.
Il deumidificatore può essere particolarmente utile quando non è possibile arieggiare bene ogni stanza o è necessario asciugare il bucato dentro casa, per esempio a causa del maltempo.

Quando l’umidità è tanta

I problemi più gravi legati all’umidità domestica si verificano quando ci sono delle infiltrazioni, come quelle provocate da tubi dell’acqua rotti, crepe nel tetto, fessure nelle pareti o finestre non perfettamente sigillate; in questi casi è sufficiente individuare la perdita e ripararla.

Se le macchie di umidità compaiono non solo sui muri, ma anche sul pavimento, è probabile che si tratti di un fenomeno chiamato “umidità di risalita”, particolarmente visibile nelle cantine o nei locali seminterrati, soprattutto se poco areati.

Questo fenomeno può portare danni strutturali all’intonaco e ai muri della casa, ed è necessario affidarsi a un professionista per arginare il problema e impedire all’acqua di continuare a risalire dal terreno.

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