Da sempre in cima alla top 10 delle preoccupazioni di ogni mamma c’è la paura che il bimbo non mangi abbastanza. La pausa pranzo può trasformarsi in un incubo quando, malgrado ogni vostro sforzo di preparare un pranzo appetibile, il bambino continua puntualmente a rifiutare qualsiasi cosa gli si ponga di fronte.
Tranquille mamme, a tutto c’è una soluzione e a volte si tratta solo di avere un pò (o molta) pazienza e di mettere a punto alcuni trucchi.
Per aiutarvi, ecco alcuni consigli per quando il bambino non vuole mangiare.
Ricordarsi che è normale
Prima di tutto ricordarsi che i capricci per il cibo sono una fase normale che attraversa ogni bambino. Specialmente dai 2 ai 3 anni, quando inizia la fase dei “no”, vostro figlio sfrutterà ogni occasione per andarvi contro. Non solo solo capricci, ma è uno dei primi segnali di affermazione della propria identità, in contrasto a quella dei genitori. È importante quindi lasciare che questo momento passi con adeguata tranquillità.
Cercate di rendere il tempo del pasto un momento giocoso, lasciatelo sperimentare con le mani, non importa se ci sarà di più da pulire. Abbiate tanta pazienza, col tempo il bimbo crescerà e mangerà di più.
Se il bimbo invece è già più grande (4/6 anni) potete iniziare ad imporre più regole, come il fatto di non alzarsi da tavola finché non si ha finito di mangiare, ma sempre con tranquillità e cercando di mantenere comunque una bella atmosfera durante i pasti.
Non ingannare il bambino
È controproducente cercare di ingannare il bambino mescolando i sapori o nascondendogli degli ingredienti nella pappa. Se gli spinaci non gli piacciono non li mangerà, non importa se li nascondete in un chilo di carote. I bimbi sono sempre più furbi di quello che pensiamo, di sicuro se ne accorgerà e otterrete l’effetto contrario: non mangerà più neanche le carote.
Meglio quindi aspettare il momento giusto, riproporgli a distanza di tempo le pietanze da lui rifiutate e vedere come si comporta: non si sa mai che sia la volta buona!
Non promettere un premio e non minacciare castighi
Come detto prima, il pranzo e la cena devono essere bei momenti passati in famiglia, in un’atmosfera piacevole e rilassante. Se il bambino si sente a suo agio seduto a tavola con voi, allora mangerà più volentieri. Non trasformiamo dunque il pranzo in una lotta a colpi di: “se non mangi chiamo il lupo che ti venga a prendere” o “solo i bambini che mangiano tutto vanno a giocare”.
Il cibo non deve essere utilizzato come ricatto e non è giusto far sentire in colpa il bambino solo perché non mangia. Allo stesso modo è sbagliato promettere come premio dolci e caramelle se il bimbo mangia la verdura.
Ricordate che la prima regola è: dare l’esempio. Il genitore per primo deve mangiare in modo sano, così il bimbo imparerà (anche se non i suoi tempi) per imitazione.
Coinvolgere il bambino in cucina
Quando il bimbo è abbastanza grande coinvolgetelo nella preparazione dei pasti. Insegnategli a preparare piatti semplici come pizza, torte salate, muffin, biscotti. In questo modo imparerà a sperimentare con i diversi cibi e vorrà assaggiare molto di più.
Come effetto collaterale la cucina sarà senza dubbio un pò più sporca e probabile che le pietanze siano più bruttine, ma le avrete preparate insieme e questo, oltre che aiutare il bambino a mangiare, vi regalerà bellissimi ricordi di tempo condiviso.