Le fragranze giuste per un ambiente sereno

L’olfatto è uno dei sensi che associamo di più alle emozioni. Basta un leggero profumo di pino per ritrovarci nella serenità di un bosco di montagna, una fragranza di rosa può ricordarci momenti romantici, mentre un odore particolarmente intenso può scatenare nella nostra mente brutti ricordi.

Come sostengono infatti i principi dell’aromaterapia, ogni odore, dal più forte al più delicato, è in grado di suscitare in noi ricordi ed emozioni e avere un forte impatto sul nostro stato emotivo.

È per questo che scegliere i profumi giusti per la nostra casa si rivela un passo importante per la salute e il benessere di tutta la famiglia. Tutti noi infatti vogliamo che la casa sia il nostro rifugio sicuro, in cui abbandonare lo stress di una giornata di lavoro e lasciarci andare a bei momenti insieme ai nostri cari.

L’aromaterapia utilizza la diffusione nell’ambiente (tramite vaporizzazione o spray) di oli essenziali puri che, al contrario dei profumi, non contengono alcool e non hanno quindi effetti collaterali sulla nostra salute.

Naturalmente le essenze non hanno lo stesso effetto su tutte le persone, ma ci sono delle fragranze per ambiente che hanno dimostrato di provocare particolari reazioni nella mente umana. Vediamo quali sono e come utilizzarle in casa:

Fragranze calmanti

Fra i profumi particolarmente adatti al rilassamento, troviamo lavanda, arancio, incenso, gelsomino e camomilla. L’olio essenziale di lavanda, ad esempio, è versatile in molti usi: da vaporizzare in camera da letto o da inalare durante una sessione di meditazione.

Altro utilizzo frequente è spargere alcune gocce di olio puro sui cuscini prima di coricarsi, in questo modo il profumo di lavanda vi guiderà velocemente verso un sonno profondo e rilassato.

Oltre a profumare piacevolmente l’ambiente questi oli essenziali hanno anche varie proprietà benefiche. La camomilla è particolarmente adatta a sfiammare la pelle, e l’incenso, unito ad un olio da massaggio e cosparso sull’addome, aiuta a calmare i dolori mestruali.

Fragranze antidepressive

Capita a tutti di avere una giornataccia ogni tanto, fortunatamente ci sono fragranze che ci aiutano a superare i momenti tristi, grazie alla loro capacità di risollevare l’umore e rigenerare la nostra mente.

Alcune di queste sono: arancio dolce, basilico, cannella, limone, rosmarino, ylang-ylang. Da spruzzare all’entrata dell’abitazione, per ritrovare la vostra isola di pace appena entrati in casa.

Fragranze concilianti il sonno

Se avete problemi ad addormentarvi, vaporizzate nella stanza da letto qualche goccia di melissa un’ora prima di andare a dormire. Questa pianta, grazie alle sue proprietà sedative, aiuta a ridurre lo stress e a distendere i nervi.

Altri alleati per un buon riposo sono gli oli essenziali di lavanda, come detto prima, e di rosa.

Fragranze energizzanti

Limone e agrumi vari (arancia, cedro e pompelmo) sono perfetti per profumare la casa d’estate e per regalarvi quel pizzico di energia in più per affrontare la giornata. Il loro aroma fresco e leggermente pungente stuzzicherà i vostri sensi e vi regalerà una ritrovata vitalità.

Mescolare fragranze

Naturalmente gli oli essenziali si possono anche mescolare fra loro per ottenere la fragranza più adatta a noi e personalizzare ancora di più il profumo di casa nostra, in modo che sia unico e indimenticabile. Da provare ad esempio rosmarino e lavanda o vaniglia e cannella.

6 step definitivi per avere i capelli sani

Capelli: gioie e dolori di ogni donna. Ci fanno spendere un’infinità di soldi dal parrucchiere, sprecare tempo in acconciature e raramente stanno come vorremmo. Dei bei capelli, luminosi e folti, incorniciano il viso dandoci un aspetto sano, mentre capelli sfibrati e spenti ci fanno sembrare trasandate e meno attraenti.

Ma come avere dei bei capelli senza impiegare tutte le nostre risorse dal parrucchiere? Serve prima di tutto prendersi cura di loro, non stressarli troppo con phon troppo caldo o piastra e soprattutto accettarli per quello che sono.

Nel che caso che proprio vogliamo usare la piastra per capelli, in questo articolo abbiamo trovato dei buoni consigli per usarla in un modo più salutare. Vediamo insieme i nostri consigli principali per una routine quotidiana di tutta salute:

Non lavarli troppo spesso

Lavare i capelli tutti giorni non farà altro che seccarli e farli sembrare ancora più sporchi. Il nostro cuoio capelluto, infatti, produce naturalmente oli e sebo che rendono i capelli sani e luminosi.

Lavando via queste sostanze in continuazione, la nostra cute sarà portata a produrne sempre di più, facendo sembrare i nostri capelli unti anche se appena lavati. Meglio lavare i capelli per un massimo di tre volte a settimana e senza usare shampoo troppo chimici e aggressivi.

Usare prodotti naturali

Less is more: il segreto per una routine di bellezza sana è usare pochi ma buoni ingredienti. In teoria, l’ideale per una cura personale attenta sarebbe conoscere tutti gli ingredienti dei prodotti che applichiamo sulla nostra pelle e capelli.

Questo non è sempre possibile, viste le etichette chilometriche e piene di sostanze a dir poco impronunciabili dei prodotti da supermercato. In generale meglio ricercare prodotti fatti con erbe naturali come camomilla, cocco, aloe vera, che hanno ottime proprietà benefiche. Da evitare petrolati parabeni e siliconi che rovinano il capello seccandolo.

Idratarli con maschere nutritive

Un consiglio per capelli morbidi e sani è dedicargli del tempo prima di lavarli per due volte la settimana. Basterà applicare una maschera nutritiva a base di olio di cocco, burro di Karitè o olio di mandola e lasciarla agire per due/tre ore prima di lavare i capelli.

Sciacquare i capelli normalmente e poi asciugarli, vedrete subito la differenza in morbidezza e lucentezza.

Spuntarli ogni 3 mesi

Il taglio è sempre un argomento delicato, soprattutto per chi cerca disperatamente di far crescere i capelli che si spezzano in continuazione. Ma attenzione: il trucco per farli crescere in fretta è proprio tagliarli spesso.

Esatto, tagliando i capelli ogni tre/quattro mesi non diamo il tempo alle doppie punte di formarsi e spezzare in due la fibra capillare. Attenzione però a non esagerare con il taglio, basta spuntare giusto due centimetri dalla punta.

Proteggerli dal sole

In estate i capelli sono sottoposti a stress continui: bagni, sole, piscina, acconciature e chi più ne ha più ne metta. Ecco perché è fondamentale usare uno spray protettivo quando ci esponiamo al sole, basta applicarne un pò prima di uscire ed ecco che i nostri capelli saranno salvi da bruciature estive.

Non eccedere in tinte e trattamenti

Permanenti, stirature, tinte e decolorazioni: poveri capelli, un pò di tregua. Per quanto per nostra natura ci piaccia cambiare e sperimentare con il nostro look, tutti questi trattamenti sono terribilmente dannosi.

È bene quindi lasciare passare un bel periodo di tempo fra l’uno e l’altro, per permettere alla nostra chioma di riprendersi dal trauma. Nel quotidiano, meglio limitare l’uso di phon, piastra e arriccia-capelli. Lasciare asciugare i capelli all’aria quando possibile è una buona idea.

L’arte di saper conservare gli alimenti

Il segreto di un buon piatto? Ingredienti selezionati, materie prime di alta qualità, preparazione effettuata a regola d’arte secondo la ricetta. Ci si dimentica quasi sempre, però, che la bontà di un alimento o di un piatto cucinato dipende in larga parte anche dalla sua corretta conservazione. E no, non basta mettere tutto nel frigorifero per avere la coscienza a posto; c’è un’arte anche nella conservazione dei cibi, e va assolutamente conosciuta.

La conservazione corretta degli alimenti svolge un ruolo più che fondamentale: oltre a preservare le proprietà organolettiche, infatti, ci difende dal rischio di intossicazioni alimentari. Non si tratta solo di data di scadenza bensì di rispettare alcune semplici ma importantissime norme per conservare correttamente ogni cibo a seconda della sua natura e freschezza, nonché di prendere qualche buona abitudine che, è il caso di dirlo, può salvarci la vita.

Cibo scaduto oppure no?

Il primo grande dubbio che assale i consumatori riguarda la data di scadenza degli alimenti. C’è chi la rispetta con inflessibile precisione e chi la interpreta in maniera un po’ elastica. La verità sta nel mezzo, o meglio ha due facce: la data di scadenza è un termine ultimo tassativo, che va assolutamente rispettato, mentre il termine minimo di consumo (“da consumarsi preferibilmente entro il…”) è un suggerimento non vincolante.

Esso indica che oltre quella data il prodotto potrebbe non conservare le sue caratteristiche organolettiche, ma non ne vieta il consumo entro tempi brevi; la data di scadenza è invece perentoria, essendo giustificata da precisi motivi igienico-sanitari. Un consiglio per non commettere errori? Ordinare i prodotti nel frigorifero in base alla data di scadenza e posizionare le confezioni in modo che quest’ultima sia ben visibile anche a una rapida occhiata.

Proprio l’ordine nel frigorifero è il segreto di un consumo consapevole. Oltre che alle date di scadenza, bisogna prestare attenzione alla deperibilità degli alimenti; cibi freschi come latte e uova vanno nei ripiani più alti, carne e pesce invece, altamente deperibili, nei ripiani più bassi, sopra al cassetto di frutta e verdura. Senza accostare crudo e cotto: i batteri presenti sui cibi crudi potrebbero contaminare quelli cotti, pronti al consumo.

Il potere del freddo

Il freezer occupa sempre più spazio nelle nostre case e a buona ragione: è uno strumento ottimale per la conservazione dei cibi. Va usato con coscienza però: innanzitutto avendo ben presente che non elimina l’attività dei microrganismi, si limita a rallentarla. La carica batterica di un cibo, dunque, riprenderà a crescere una volta scongelato. Il freezer non deve dunque essere inteso come rifugio ultimo per cibi in via di deperimento.

Interessante è invece la capacità del congelamento di annullare la carica virale di alcuni parassiti, ma le due cose non sono da confondere. Per una conservazione perfetta bisogna congelare gli alimenti nel modo corretto e consumarli entro un tempo ragionevole, che dipende dalla temperatura che il freezer riesce a raggiungere; solitamente i tempi massimi di conservazione dei diversi cibi sono indicati all’interno del freezer stesso, espressi in mesi.

La dispensa perfetta

Anche i cibi che non necessitano di essere refrigerati devono essere conservati correttamente: la dispensa deve essere un luogo fresco, buio e asciutto. Una volta aperti, i cibi confezionati potrebbero dover essere conservati in frigo; leggere le indicazioni di conservazione – e non fidarsi del sentito dire – è sempre una buona norma. Quelli da conservare in dispensa vanno chiusi in contenitori ermetici, per l’acquisto dei quali c’è ormai solo l’imbarazzo della scelta.

Etichette nutrizionali, miniera di informazioni

Se non avete mai letto le etichette nutrizionali dei cibi acquistati al supermercato, è arrivato il momento di iniziare a farlo. Strumento importante di informazione, le etichette nutrizionali da qualche anno devono per legge essere conformi a un preciso formato. Ma come mai tanto interesse per le etichette nutrizionali stampate sulle confezioni? Semplice, perché sono un importante alleato della salute a tavola.

L’elenco degli ingredienti, da solo, potrebbe infatti essere fuorviante. Esistono alcuni “espedienti”, assolutamente leciti, che i produttori utilizzano per far sembrare alcuni cibi più leggeri o sani di quanto in realtà non siano. Gli ingredienti devono essere elencati in ordine di quantità: il primo della lista sarà quello percentualmente più importante. Ma basterà utilizzare due fonti di grasso invece che una per poter mettere in fondo alla lista questi ingredienti.

Ciò non vuol dire che l’alimento contiene pochi grassi: è proprio l’etichetta nutrizionale che ci permette di avere la conferma. Essa infatti non mente: per 100 g di prodotto indica quanti grammi di grassi, proteine e carboidrati sono presenti. Ecco allora che un cibo che ci convince come ingredienti può rivelarsi molto ricco di grassi saturi, o troppo carico di zuccheri. Altro beneficio dell’etichetta nutrizionale: ci informa anche sul tipo di grassi o carboidrati presenti.

C’è grasso e grasso

Non tutti i grassi sono uguali, e non tutti vengono per nuocere: i grassi insaturi, ad esempio, svolgono tante funzioni benefiche per il nostro organismo. L’etichetta nutrizionale ci può informare riguardo al tipo di grassi contenuti nell’alimento: saturi, insaturi e loro tipologie, ovvero monoinsaturi, polinsaturi, colesterolo. Basterà dunque leggere le etichette per tenere sotto controllo la quantità totale di grassi saturi giornalmente consumata (non dovrebbe superare il 10% delle calorie totali).

Discorso simile va fatto per gli zuccheri: sappiamo tutti ormai come l’assunzione di zuccheri semplici debba essere tenuta sotto controllo (anche in questo caso, non oltre il 10% circa delle calorie totali). Le etichette nutrizionali più informative riportano la tipologia di carboidrati contenuta dall’alimento: zuccheri semplici, carboidrati complessi, amidi. Possono anche aiutare nello smascherare i “finti” prodotti senza zuccheri, dietetici solo sulla carta.

Quante volte abbiamo letto la dicitura “senza zucchero” stampata in maniera ben evidente su una confezione? Bene, con l’etichetta nutrizionale possiamo verificare se ciò è vero. Se sono presenti molti zuccheri semplici, il consiglio è quello di leggere attentamente la lista ingredienti: lo zucchero potrà anche essere assente, ma non mancheranno altre fonti di zuccheri semplici, quali i vari sciroppi di glucosio, fruttosio e simili.

Un valido aiuto per l’alimentazione

Ora che abbiamo visto come ci può aiutare a non farci ingannare dai claim pubblicitari, vediamo come l’etichetta può servirci per regolare alcune funzioni del nostro corpo. L’assunzione regolare di fibra, ad esempio, è un toccasana per l’organismo. Spesso ignoriamo che alimenti diversi da frutta e verdura possono essere buone fonti di fibra: eppure basta leggere l’etichetta nutrizionale di una confezione di pasta integrale per rendersene conto.

Stesso dicasi per le proteine: il glutine di frumento è una ottima fonte proteica, leggendo le etichette di pasta, pane confezionato, crackers e prodotti da forno vari potreste scoprire che apportano anch’essi la loro buona dose di proteine. Insomma, non è tutto oro quel che luccica ma informarsi bene può fare scoprire virtù nascoste di cibi che consumiamo da sempre e, forse, non conosciamo così bene come crediamo.

5 migliori succhi detox con estrattore di succo

In ogni momento di ogni giorno il nostro corpo sta lavorando: per assorbire il cibo che ingeriamo, smaltire le tossine e garantire il funzionamento ottimale di ogni organo. Aiutare il nostro sistema linfatico a svuotare l’organismo dalle sue tossicità è una buona abitudine che ci fa sentire meglio e più leggeri, rafforzando il sistema immunitario.

Come farlo in maniera semplice? Con estratti di frutta e verdura fresca che, assunti la mattina a stomaco vuoto, garantiscono un’ottima azione depurativa. Non un semplice frullato ma un estratto: secondo la ricerca di habu.it un buon estrattore separa a freddo il succo di frutta e verdura dagli scarti di fibra, preservandone tutti i nutrienti e le proprietà.

Anche frutta e verdura non vanno scelte a caso, ma si utilizzano ortaggi con proprietà antiossidanti e alcalinizzanti, per permettere al nostro organismo di riacquistare il giusto equilibrio acido-base. Tutti i succhi vanno bevuti immediatamente usciti dall’estrattore, perché a esposti alla luce perdono velocemente tutti i nutrienti.

Vediamo 5 ricette di estratti di succo detox:

Succo di sedano

Il succo di sedano bevuto da solo a stomaco vuoto è un depuratore potentissimo. Il gusto è particolare e abbastanza forte, quindi se non vi piace un succo di solo sedano si può sempre aggiungere un frutto dolce come la mela o la pera. La sua azione disintossicante però è molto più forte se bevuto da solo.

Succo verde con semi di lino

I semi di lino hanno proprietà anti-infiammatorie e aiutano a ritrovare la regolarità intestinale. Sono anche utilizzati come integratori naturali per la loro ricchezza in minerali proteine e lipidi.

Ingredienti per il succo: mezza mela, un cetriolo, due cucchiai di semi di lino idratati la sera prima, un limone e un bicchiere di acqua di cocco. Passando il tutto nell’estrattore si ottiene un succo abbastanza denso che è necessario filtrare con un colino.

Succo rosa con barbabietola

Anche la barbabietola è un fantastico disintossicante per l’intestino. Gli ingredienti per un buon succo sono: una carota, mezza barbabietola, una mela, mezzo cetriolo e qualche foglia di menta. La menta e il cetriolo insieme daranno un profondo senso di freschezza, da bere soprattutto d’estate.

Succo di broccolo e kiwi

Il broccolo con le sue proprietà anti-tumorali e il kiwi con il suo potere diuretico sono una coppia vincente per il detox quotidiano. Non solo, il broccolo è anche un alleato contro i problemi di pelle, grazie alla sua alta concentrazione di vitamina A e C, e mantiene in salute le ossa con la vitamina K.

Il kiwi invece è un antisettico naturale in grado di combattere possibili infezioni interne all’organismo.
Da provare in un estratto aggiungendo una mela e qualche gambo di sedano.

Succo di tarassaco

Il tarassaco, o “dente di leone” è una pianta tanto comune quanto ricca di proprietà benefiche per l’organismo. Ad esempio, è un ottimo depuratore per il fegato. Mettere nell’estrattore una manciata di foglie di questa pianta insieme a due carote ed un cetriolo per un succo dai superpoteri detox.

Come diventare una super mamma green

Sempre di più le mamme moderne (future e non) vanno alla ricerca di soluzioni ecologiche per la casa, per la cura del corpo e per la salute dei loro bimbi. L’ecosostenibile ormai è il futuro (fortunatamente) e speriamo che piano piano non ci sia neanche bisogno di fare una distinzione fra acquisti eco-friendly e non, ma che lo siano tutti indistintamente.

Si sa che quando si parla di bambini non c’è da badare a spese per farli crescere sani e forti, e si sa che l’ecosostenibile per il momento ha dei prezzi leggermente più alti della media. Ma niente paura, non è necessario spendere un capitale per essere attenti all’ambiente, ecco alcuni consigli per crescere i vostri bimbi in un ambiente sano ed ecologico.

Mangiare green (meno carne e più verdura)

Uno dei grandi pilastri della sostenibilità ambientale si fonda sull’abbandonare la carne per una dieta vegetariana. Sappiamo che l’industria dell’allevamento intensivo di carne animale è una delle maggiori cause del disastro ambientale odierno.

Per di più, la carne della grande produzione non è carne sana, ma è imbottita di antibiotici e sostanze chimiche che una volta entrate nel nostro corpo possono causare gravi problemi.

Scegliere di non mangiare la carne (e i latticini) o almeno ridurne il consumo è quindi un grande segno di amore verso il nostro pianeta e verso noi stessi e i nostri figli. L’ideale sarebbe inoltre acquistare frutta e verdura biologica, così da essere sicuri della bontà degli alimenti che si mettono in tavola e della loro sostenibilità.

Comprare usato: no all’usa e getta si al riciclo

Un aspetto non da sottovalutare di quando ci si prepara per una nuova nascita, ma anche durante i primi anni del bambino, è la quantità di oggetti usa e getta che si è costretti ad acquistare. Per prima cosa i pannolini, vero crucio di ogni neomamma, ma anche vestitini, scarpe messe una volta e già troppo piccole, giocattoli e passeggini.

Ecco perché è importante riciclare. Usate il passaparola: chiedete in giro, qualsiasi mamma ha nell’armadio almeno uno scatolone di vestiti ormai troppo piccoli da regalare. Stesso dicasi per passeggini, seggiolini auto, culle e accessori vari: cercate nei negozi di seconda mano o online, le possibilità sono moltissime. Per quanto riguarda i pannolini invece esistono alternative lavabili in cotone, saranno meno pratici, ma la pelle del vostro bimbo ringrazierà.

Usare prodotti ecologici

Altra azione importante è usare prodotti ecologici. Sia per pulire la casa che per la cura della vostra pelle e di quella dei vostri piccoli. Spesso non ci rendiamo conto della quantità di rifiuti tossici che i nostri detersivi chimici riversano nell’ambiente. Solo lavando i nostri vestiti con un qualsiasi detersivo da supermercato, rilasciamo nell’acqua di fiumi e mari tensioattivi che avvelenano la flora e fauna acquatica.

Ma non inquinano solo l’acqua, rimanendo sui tessuti dei nostri capi sono facilmente assorbiti dalla nostra pelle e possono provocarci allergie e dermatiti. Stesso dicasi per la pulizia dei pavimenti, soprattutto quando si ha un neonato che gironzola per casa.

La soluzione è usare prodotti ecosostenibili di semplice reperibilità, come bicarbonato, aceto e limone, che già da soli sono sufficienti per pulire gran parte delle superfici domestiche, fare la lavatrice e lavare i piatti. Usare panni in microfibra lavabili al posto di panni usa e getta e stare sempre attenti alla composizione chimica dei prodotti che acquistiamo.

Frutta e verdura? Si grazie ma fresche e di stagione!

Sempre più studi e opinioni di esperti (medici, nutrizionisti, professionisti sportivi …) confermano che un’alimentazione sana e bilanciata e’ una condizione indispensabile per mantenersi in buona salute fisica e, di conseguenza, mentale ed emotiva.

E’ fondamentale per il corpo e per lo spirito nutrirsi in maniera corretta e adeguata, assumendo tutte le tipologie di alimenti e apportando tutte le sostanze nutritive di cui il corpo ha bisogno, sia i micronutrienti (proteine, grassi, carboidrati) che i micronutrienti (sali minerali e vitamine. E acqua a volontà, naturalmente.

Frutta e verdura occupano un posizione di grande rilievo nella piramide alimentare ideale e vanno assunti in grandi quantità ogni giorno.
Medici e nutrizionisti consigliano di mangiare addirittura 5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Abitudine che ormai è entrata nella routine alimentare di molte famiglie e individui, soprattutto in presenza di bambini.

Ma siamo veramente sicuri di consumare frutta e verdura nella maniera più corretta?

La stagionalità dei prodotti, un fattore più che importante

Lo sviluppo sempre più veloce delle tecnologie alimentari e dei metodi di import/export dei prodotti alimentari fanno si che al giorno d’oggi sia quasi sempre possibile reperire qualsiasi alimento.

Frutta e verdura non sono esclusi da questo processo di modernizzazione dell’alimentazione, anzi, probabilmente sono gli alimenti più coinvolti in questo nuovo sistema di produzione e vendita.

E così portiamo in tavola fragole a dicembre, zucca e uva in agosto, pomodori e zucchine in qualsiasi mese dell’anno, così come arance, fichi e frutti di bosco. Questo solo per citare i casi più comuni.

Sicuramente e’ un piacere poter soddisfare ogni voglia in qualsiasi momento dell’anno. Tuttavia non sempre questa si rivela la scelta migliore per la salute. Anzi, molto spesso consumare alimenti non in linea con la loro stagionalità può rivelarsi dannoso. Per la salute e per il portafoglio.

Più salute e più gusto

Per quanto possa sembrare banale, uno dei motivi per cui è preferibile consumare frutta e verdura fresche e di stagione e’ perché sono più saporite e hanno più gusto! La ragione è molto semplice: i prodotti “fuori stagione” spesso affrontano lunghi viaggi per essere poi venduti in luoghi ben lontani dalla loro zona di origine.

Questo comporta una raccolta prematura del frutto o della verdura, raccolta necessaria per far arrivare sulla tavola del consumatore finale un prodotto maturo e non marcio. Ecco che allora frutta e verdura maturano “in viaggio” e non certo sulla loro pianta o terra di origine, con una conseguente – e molto evidente – perdita di gusto e di proprietà nutritive.

E qui ci si trova di fronte ad un altra questione cruciale e importante per la salute dell’individuo: i prodotti maturati “in viaggio”, nelle serre o comunque non secondo i processi naturali, perdono la maggior parte dei loro principi nutritivi, fibre, vitamine, sali minerali, e vanno quindi a privarsi di tutti i vantaggi alimentari per cui vengono assunti.

Non meno rilevante ai fini della salute dell’uomo e’ il notevole uso di pesticidi che spesso risulta necessario su quei prodotti che vengono fatti crescere e maturare in maniera artificiale.

Lontano da alberi e terra, fuori dalla stagionalità che li caratterizza, frutta e verdura cresciuti in serra o in periodi diversi dai loro, si indeboliscono e vengono sottoposti a importanti trattamenti chimici che li possano preservare da parassiti e insetti, e che permettano una maturazione più veloce e più attenta alla forma e al colore dei prodotti, anziché alla qualità.

Ecco che allora frutta e verdura non solo perdono i loro importanti benefici ma rischiano addirittura di incidere in maniera negativa sulla salute, diventando quasi dannosi.

Piu rispetto per l’ambiente e più soldi nel portafoglio!

Frutta e verdura che crescono nelle serre e che vengono fatte maturare in celle frigorifere devono necessariamente sfruttare luce artificiale e un elevato consumo di energia elettrica per illuminare e riscaldare le serre. Tutto questo non va certo a vantaggio di un risparmio energetico e di un impatto ambientale positivo.
Anzi, si può quindi affermare con certezza che il processo di coltivazione artificiale, ossia fuori dai canoni delle normali stagionalità dei prodotti, incide in maniera molto negativa sull’ambiente.

E non meno sul nostro portafoglio: per poter ammortizzare lunghi trasporti e meccanismi di produzione e agricoltura sempre più industriale, si rende necessario un incremento significativo dei costi di vendita, che molto spesso aumentano in maniera quasi spropositata.

Salute, rispetto per la terra e per il portafoglio: e’ indubbio che consumare frutta e verdura fresche e di stagione sia importante e quasi necessario. Per un benessere individuale, collettivo, ambientale ed economico.

Carenze alimentari: idee per combatterle

Stanchezza, emicranie e dolori alle ossa possono essere sintomi di una qualche carenza alimentare. Un deficit alimentare se trascurato può portare nel tempo a problemi e malattie serie. Nei casi di carenze croniche è consigliato aiutare l’organismo con l’uso integratori, in quelli più lievi invece è sufficiente fare particolare attenzione alla propria dieta e stile di vita.

Tutti i nutrienti, vitamine, enzimi, minerali di cui abbiamo bisogno si trovano in natura, a nostra disposizione. Per combattere delle carenze basta quindi essere consapevoli di ciò che introduciamo nel nostro corpo giorno dopo giorno. Ecco alcuni consigli per uno stile di vita sano e una dieta in grado di fornire tutti i nutrimenti necessari.

Esporsi al sole almeno 20 minuti al giorno

Si sa che il sole fa bene per un’infinità di motivi. Migliora l’umore, rinforza le difese immunitarie, concilia il sonno e cura la pelle. L’esposizione quotidiana al sole per almeno 20 minuti permette al corpo di auto-produrre vitamina D, fondamentale per la salute delle ossa.

È da evitare l’esposizione ai raggi solari nelle ore più calde della giornata (dalle 12:00 alle 15:00), mentre invece è consigliata un’esposizione prolungata al mattino presto o la sera.

Mangiare più pesce

Il pesce è il fornitore numero uno di acidi Omega3, questi acidi grassi dal forte potere anti-infiammatorio essenziali per il nostro corpo. Di Omega3 siamo spesso carenti, la nostra dieta ne è generalmente povera e il nostro organismo non riesce a produrli da solo.

Per questo è importante consumare un buon quantitativo settimanale di pesce grasso come il salmone. Se non si volesse mangiare pesce, ad esempio nel caso di diete vegetariane o vegane, anche semi di lino e noci garantiscono un buon apporto di acidi grassi.

Mangiare frutta e verdura cruda

Frutta e verdura cruda sono un toccasana per la salute e ne andrebbero consumate complessivamente almeno cinque porzioni al giorno. Perché cruda? Perché ogni prodotto che troviamo in natura è completo e perfetto così com’è, contenente già tutti i nutrienti e gli enzimi di cui abbiamo bisogno.

Quando noi lo cuociamo, gran parte di questi nutrienti se ne va, trasportati via in forma liquida o di vapore. Ecco perché alcune cotture come quella in acqua bollente andrebbero del tutto evitate. Se proprio consumare verdura cruda non è di vostro gradimento, meglio optare per cotture più leggere come al forno o al vapore, che limitano la perdita di nutrienti.

Anche i semi sono importanti

Lino, chia, girasole, zucca: tutti semi vegetali che sono una vera e propria bomba di salute per il nostro organismo. Contengono Omega3, manganese, rame, calcio, vitamine del gruppo B, fosforo, fibre e non solo. Se non l’avete già fatto, sono assolutamente da integrare nella vostra alimentazione quotidiana.

E non solo per limitare carenze alimentari, ma per prevenire malattie come cancro e problemi cardiovascolari. Si possono mangiare crudi nell’insalata, in gustosi smoothies o usare per arricchire le marmellate di frutta.

Non dimentichiamo anche le bacche come goji, aronia e acai, anch’esse ricchissime di vitamine, da gustare in insalate, bowl di frutta e frullati.

Indispensabili in cucina: accessori che non possono mancare

È sempre un momento magico quello in cui ci si appresta a varcare la soglia di una nuova casa. Preceduto però da settimane o mesi di forte stress, in cui bisogna pensare all’arredamento per la nuova abitazione. Se si parte da zero, ovvero se si è alle prese con la prima casa, può essere utile capire di quali accessori non si potrà proprio fare a meno. Soprattutto in uno dei locali più importanti della casa: la cucina.

Una stanza importante e, diciamolo, non sempre facile da arredare. Ecco perché bisogna partire da alcuni punti fermi: gli elettrodomestici che riteniamo indispensabili sono uno di questi.

Il motivo è facile da intuire: alcuni di essi non sono molto pratici da tirare fuori e mettere via in continuazione, altri proprio è quasi impossibile portarli a casa in un secondo momento. Si pensi ad esempio alla lavastoviglie, il primo degli aiuti che molti di noi ritengono ormai indispensabili in cucina.

C’era una volta il forno

…e tutti erano contenti così. Oggi però ci sono altri elettrodomestici che sono ormai entrati a far parte della routine quotidiana in cucina. Uno su tutti il forno a microonde, l’elettrodomestico che più si addice al nostro stile di vita sempre di corsa; la scelta di modelli sul mercato è ormai molto ampia per dimensioni e funzioni. Altro elettrodomestico amatissimo da chi ama cucinare e al tempo stesso risparmiare tempo è il robot multifunzione.

Un aiuto indispensabile per chi si diletta tra i fornelli. Il nome dice tutto: fa molte cose e le fa in automatico, permettendoci di risparmiare del gran tempo. Anche il robot spesso non è proprio piccolo, vale la pena dunque valutare prima quanto spazio si avrà a disposizione sul piano cucina. I panificatori incalliti, ma anche gli amanti delle torte fatte in casa, non riusciranno a fare a meno della planetaria, la macchina che monta, amalgama e impasta in maniera professionale.

Impossibile non nominare la macchina per il caffè: va detto, per gran parte delle famiglie la moka è ormai superata. Quantomeno per praticità. I dati di vendita parlano chiaro: le macchine per caffè automatiche sono ritenute indispensabili da moltissimi italiani, e non solo. I prezzi si sono molto abbassati e ciò ha contribuito alla loro diffusione.

L’inossidabile pelapatate

Altri piccoli accessori non possono proprio mancare in una cucina che si rispetti. Uno su tutti il pelapatate, che serve anche a sbucciare le carote e tagliare a julienne altri tipi di verdura. A proposito di verdure, un accessorio da molti ormai ritenuto indispensabile è la mandolina: un accessorio che permette di affettare le verdure in diversi spessori e dimensioni. Indispensabile per chi di verdure ne mangia molte, è un alleato anche in caso di preparazione di ricette “creative”.

Infine, in ordine sparso e non di importanza, non possono mai mancare da una cucina: bilancia, cavatappi, frusta manuale – anche se si possiede già un robot multifunzione – tagliere, dosatore, scolapasta, grattugia, set di coltelli da cucina, mestoli in acciaio e cucchiai in legno. L’elenco potrebbe essere più lungo ma il consiglio è di personalizzarlo in base alle vostre abitudini culinarie. Nonché alle vostre capacità di chef.

Tutti pazzi per il nordic walking: le migliori passeggiate in Italia

Il nordic waking non è più solo nordic ormai da un pezzo. Bacchette e scarponcini hanno conquistato tutti, da nord a sud Europa. Ecco perché anche in Italia ogni anno si riversano per boschi, pinete e montagne una marea di appassionati pronti alle camminate più impegnative, immersi nei paesaggi meravigliosi della nostra penisola.

Dalla Val d’Aosta alla Puglia, senza dimenticare le isole, l’Italia offre una selezione di camminate e percorsi da lasciare con l’imbarazzo della scelta sia gli appassionati di mare che di montagna. Ecco alcune delle passeggiate più belle e adatte al nordic walking che abbiamo selezionato per voi:

La alta via dei giganti (Val d’Aosta)

Un bellissimo percorso di montagna che attraversa le tre vette più alte d’Italia: Monte Rosa Monte Bianco e Cervino. 609 chilometri fra boschi, praterie, borghi e paesaggi montani partendo da Donnas fino a Courmayeur. Il sentiero è ben tracciato quindi non rischierete di perdervi, vi immergerete però tra natura e storia, laghi, castelli e le meravigliose vallate della Val D’Aosta.

La Via Francigena (Toscana – Lazio)

È La vecchia via romana che un tempo collegava la città di Canterbury, in Inghilterra, a Roma. Un itinerario adatto a tutti, che non presenta gravi dislivelli, ma di grande valore storico e culturale. Fin dal medioevo infatti, pellegrini provenienti da tutta Europa si dirigevano verso la città eterna, passando per questa via che dall’Inghilterra attraversa la Francia e arriva poi in Italia valicando le Alpi.

La Via degli dei (Emilia Romagna – Toscana)

Stupendo trekking tra Bologna e Firenze che vi porterà alla scoperta degli Appennini tosco-emiliani. È un percorso della durata di 5-6 giorni, con 6 tappe e circa 130 chilometri. Lungo le tappe segnalate è possibile trovare alloggio per la notte e fermarsi ad assaggiare le squisitezze della cucina emiliana. Il percorso si conclude con una meravigliosa vista di Firenze dall’alto, una cartolina che vale la fatica dell’escursione.

Il sentiero degli Dei (Campania)

Tra i più suggestivi d’Italia, il sentiero degli Dei attraversa le colline che sovrastano la meravigliosa Costiera Amalfitana. È un percorso piuttosto breve, solo 3 ore di camminata e se lo si percorre in direzione Agerola-Nocelle si è avvantaggiati da una lieve discesa. Le vedute sono la fine del mondo, si cammina a picco sul mare azzurro di Positano e Capri, davvero impagabile.

La riserva dello zingaro (Sicilia)

In Sicilia da non perdere il trekking della Riserva dello Zingaro, una delle aree naturali protette più famose d’Italia. 7 chilometri per immergersi nella macchia mediterranea e i paesaggi caratteristici di quest’isola meravigliosa che tutto il mondo ci invidia. Mare turchese, olivi, palme, coste a strapiombo e calette dalla sabbia bianca, un paradiso tutto da esplorare.

Il cammino 100 torri (Sardegna)

Ultima ma non per importanza, la Sardegna, con il suo mare azzurrissimo e le sue spiagge di sabbia finissima. Il cammino 100 torri la attraversa tutta, anzi la percorre lungo tutti i suoi chilometri di costa, per la bellezza di 1284 km. È una camminata impegnativa sia per lunghezza che per la conformazione del paesaggio. Si passa da mare a montagna con un dislivello massimo di 800 metri. Ma sicuramente ne vale la pena per poter dire di aver esplorato tutta la bellissima costa dell’isola.

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